Nel novembre del 1951 il capolavoro intitolato «Paysage Bords De Seine» dipinto dal grande Pierre-August Renoir scomparve misteriosamente da una collezione del Baltimore Museum of Art (BMA), nello stato del Maryland, Stati Uniti. Era un piccolo dipinto ad olio di 5 pollici e mezzo per 9 pollici, che il maestro impressionista dedicò alla sua amante nel 1879. L’opera, inizialmente, era stata esposta alla galleria Bernheim-Jeune di Parigi e nel 1926 venne acquistata dai ricchi collezionisti Sr. Herbert L. e Sig. Saidie Adler May.
Dopo la separazione dei due coniugi, il dipinto rimase tra i possedimenti della signora May, che era una fervida appassionata d’arte francese ed americana del XIX-XX secolo e che dedicò tutta la vita al collezionismo di straordinari capolavori d’arte acquistati nelle più importanti gallerie europee del tempo. Grazie a Saidie, l’arte di grandi artisti europei come Picasso, Andre Masson o Marc Chagall, è potuta approdare anche nei musei Americani, portando nuove influenze artistiche e contribuendo alla creazione dei musei internazionali odierni.
Nel 1937 decise di prestare il dipinto di Renoir al Baltimore Museum of Art con lo scopo d’incrementare l’educazione pubblica all’arte, l’obiettivo prioritario della sua carriera di collezionista. A questo proposito, la donna scelse di lasciare nel proprio testamento parte del patrimonio artistico al BMA ed è sconvolgente sapere che proprio sei mesi dopo la sua morte, nel 1951, il bellissimo dipinto di Renoir, ormai legalmente in possesso del museo, venne rubato.
Negli anni, la famiglia May accusò più volte il BMA di non salvaguardare adeguatamente la collezione donata, rimanendo anche amareggiata nel vedere che molti pezzi d’arte non venissero esposti al pubblico. Susan Helen Adler, una lontana nipote della signora May, ha voluto riportare in vita l’incredibile storia della sua anziana prozia scrivendo da autodidatta una biografia di 300 pagine intitolata «Saidie May: Pioneer of Early 20th Century Collecting» e pubblicata nel 2011.
Durante l’ardua ricerca durata ben dodici anni, la nipote non avrebbe mai immaginato di scoprire così tanti segreti riguardanti la collezione May ed il Museo di Baltimora. Si venne a conoscenza che alcuni capolavori della collezione erano stati venduti per acquistare nuove opere d’arte da esporre nel museo, e che in passato la collezione subì altri furti, che vennero però tenuti nascosti alla famiglia May. Il museo aveva sempre rassicurato i famigliari, sostenendo che nel tempo i sistemi di controllo adottati fossero migliorati drasticamente, ma ciò non giustificava i furti subiti in passato.
Grazie ad un diario di Saidie ed alcuni documenti archiviati nella biblioteca del BMA, Susan scoprì informazioni sul Renoir prestato dalla prozia negli anni’20. Il dipinto era stato rubato nel 1951 durante l’esposizione sull’arte francese, ma dopo essere stato perso non se ne ebbe più traccia, tanto che il BMA dichiarò di essersi completamente dimenticato nel tempo di tale furto. Una vicenda poco chiara e con molti scheletri nell’armadio, ma che ha avuto il lieto fine nel 2012 grazie ad una misteriosa signora che si fa chiamare «Renoir Girl» per rimanere in anonimato.
La signora nativa di Baltimora, dichiarò di aver acquistato il quadro nel 2010 al mercatino delle pulci «Harpers Ferry Flea Market» nella Shenandoah Valley in West Virginia. Passeggiando per le bancarelle, rimase colpita dalla sfarzosa cornice del quadro, che spiccava tra tanti altri vecchi oggetti accatastati in uno scatolone e venduti come unico lotto per meno di 50 dollari. La donna acquistò lo scatolone, ma solo dopo qualche anno riguardò il quadro; quando lo stava per smontare per ricavarne la cornice, la madre la convinse di farlo prima valutare da Anne Norton Craner, esperta d’arte della casa d’aste Potomack Company, scoprendo che si trattava di un Renoir originale!
L’ opera sarebbe stata battuta all’asta per circa 100 mila dollari se non fosse stata sequestrata dall’FBI per via delle indagini sulla vicenda. Il capolavoro è stato sequestrato dalle autorità per via degli accertamenti e dopo anni, nel 2014 si stabilì che l’opera appartenesse al Baltimore Museum of Art e fu riconsegnato alla struttura. Oggi, il dipinto è di nuovo esposto nella sezione dedicata alla collezione May e dopo 60 anni è finalmente tornato al posto in cui la signora Saidie avrebbe desiderato.
