Un tiro al bersaglio…che vale milioni

Teri Horton con l’opera di Jackson Pollock

Durante i primi anni ’90, l’americana Teri Horton, un ex’ camionista ormai in pensione dal 1987, residente nella sua casa mobile in Costa Mesa, California, è inaspettatamente diventata la protagonista dell’inedito ritrovamento di un capolavoro di Jackson Pollock. Teri dedicò gran parte del suo tempo a perlustrare negozi d’usato e cassonetti dell’immondizia, con la speranza di trovare oggetti da contrattare a Los Angeles ricavandone grandi affari. Mentre era alle prese con le ricerche in un negozio di seconda mano della zona di San Bernardino in California, la signora fu catturata dall’esposizione di un dipinto così particolare, che decise di acquistarlo con l’intento di utilizzarlo come divertente bersaglio per giocare al tiro con le freccette, pagandolo solamente 5 dollari. 

Un quadro di 66 per 48 pollici comprato per ludico diletto, che invece si rivelò un grande affare! Dopo poco tempo, la donna decise di rivendere il quadro nel 1992, ma quando incontrò un acquirente proveniente dall’Arabia Saudita, che era disposto ad offrire 9 milioni di dollari per il quadro, iniziò a capire che forse non si trattava di un semplice dipinto e rifiutò la proposta. Grazie ad un insegnante d’arte, la Horton venne a conoscenza che, probabilmente, si trattava di un’opera del grande Pollock, il famoso maestro dell’originale tecnica del dripping, che fece tanto parlare a suo tempo, ma che purtroppo l’ex camionista non conosceva minimamente.

La donna ricercò subito il parere di un esperto forense e di alcuni studiosi e commercianti d’arte, per verificare l’effettivo valore dell’opera. Il restauratore d’arte canadese Peter Biro esaminò con i macchinari tutta l’opera, scoprendo la presenza di un’impronta digitale impressa con la vernice sul retro del dipinto. L’impronta è stata poi confrontata con un’originale ricavata da una lattina di vernice ritrovata nello studio dell’artista a Long Island, dimostrando che si trattava proprio di uno dei capolavori di Pollock. Alcuni intenditori rimangono ancora dubbiosi sull’originalità del dipinto in quanto non presenta la firma dell’artista e non si conoscono informazioni storiche riguardanti esso.

Nel 2006, in seguito alla sorprendente vicenda, è stato prodotto il film documentario intitolato «Who the $&% is Jackson Pollock?», prendendo spunto dall’espressione utilizzata da Teri quando l’amico studioso d’arte le disse che poteva essere un Pollock. Grazie a questo documentario, la vicenda dell’ex camionista ha riscosso molto successo tanto che un vasto pubblico americano si è affezionato alla donna sostenendola sempre anche nei momenti di difficoltà economica, mentre dal 13 al 27 novembre, la Gallery Delisle di Toronto in Canada ha accettato di esporre l’opera con l’intento di aiutare Teri a venderlo per 50 milioni di dollari, ovvero, il prezzo stimato da alcuni esperti.

Nonostante le grandi difficoltà finanziarie della famiglia Horton, il dipinto è rimasto invenduto fino al 2018, in quanto la donna ha sempre rifiutato le offerte ricevute aspettando quella adeguata all’effettivo valore dell’opera e prediligendo acquirenti americani. Purtroppo, l’8 luglio 2018 la donna è deceduta per via di un cancro lasciando l’opera nelle mani del figlio e riscuotendo un forte dispiacere nel suo pubblico che si è subito radunato intorno alla famiglia. Bill Page, il figlio della Horton, ha dichiarato che non seguirà la battaglia della madre, ma che sicuramente lo venderà ad un prezzo adeguato con lo scopo di agevolare finalmente la vita economica della famiglia, come in fine dei conti desiderava anche Teri.

Dripping di Jackson Pollok

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